Quaderni della Fondazione Paolo Grassi – Materiali di Teatro
Direttore del Premio: Giovanni Soresi
Numero 6 - Anno 2015
Schena Editore
€ 15,00
Cultura e aiuti di stato: un rapporto complesso
a cura di Grazia Lobascio e Micaela Lastilla
In tema di finanziamenti alla cultura e allo spettacolo dal vivo non si può più non prestare attenzione alle prospettive offerte in tale settore dalle normative dell’Unione europea.
Il Regolamento generale di esenzione UE n. 651/2014, entrato in vigore lo scorso 1 luglio 2014, include le forme di sostegno pubblico alla cultura tra gli aiuti di Stato esenti da notifica preventiva, offrendo, in tal modo, spunti di ricerca e riflessione.
Infatti, sebbene il nuovo Regolamento miri a responsabilizzare gli operatori del settore culturale e a razionalizzare l’uso delle risorse pubbliche, il problema giuridico alla base consiste nella opinabile estensione della materia della concorrenza a una categoria di attività che tradizionalmente ne è sempre stata esclusa. Inoltre, l’assimilazione tout court delle attività culturali ad attività d’impresa, sottoposte quindi alle regole della concorrenza, pone problemi non solo meramente giuridici, ma anche pratici. In effetti l’articolo 53 include qualsiasi attività culturale non consentendo, pertanto, l’individuazione di un criterio valido per distinguere le ipotesi in cui si è in presenza di un aiuto di Stato da quelle in cui l’aiuto non è configurabile come tale. Poiché in base all’attuale disciplina la responsabilità di questa distinzione ricade sull’ente erogatore, ci si domanda quali possano essere i parametri idonei ad escludere le attività culturali dalla disciplina UE della concorrenza. In tal senso occorre individuare dei criteri distintivi certi che possano orientare i responsabili della concessione dell’aiuto. Peraltro, il Regolamento europeo subordina il beneficio dell’esenzione dalla notifica preventiva alla Commissione al rispetto di condizioni e adempimenti che non sempre possono essere ottemperati dagli enti erogatori dell’aiuto e dagli operatori del settore.
Il Premio Paolo Grassi alla Ricerca per l’anno 2015 è dunque incentrato sulle molteplici riflessioni inerenti tale tema, oggetto della presente pubblicazione, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Corso di Laurea in Scienze dello Spettacolo e Dipartimento di Scienze Politiche - Istituto di Diritto dell’Unione Europea.
Il presente lavoro muove dall’esame della disciplina dell’Unione europea in materia di aiuti di Stato, focalizzandosi sul contesto in cui è stato adottato il nuovo Regolamento e sul suo contenuto, giungendo ad un’analisi specifica dell’art. 53 che introduce espressamente gli aiuti pubblici alla cultura tra gli aiuti di Stato in esenzione. Vengono dunque individuate le maggiori criticità dell’attuale assetto normativo, tenendo particolarmente conto dei contributi della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che forniscono un condivisibile punto di vista sull’intera tematica. La ricerca è arricchita dal contenuto dell’intervista a Franco d’Ippolito, consulente dal 2006 al 2015 di Silvia Godelli (Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia), nonché dai preziosi contributi tecnici dei relatori intervenuti al seminario organizzato presso la Fondazione Paolo Grassi in data 15 aprile 2015, tra i quali Olga Simeon, Roberto Venneri, Vincenzo Bellini, Francesca Rossini e Cinzia Lagioia.
É infine predisposto un vademecum di sintesi, con un approccio più pragmatico che si propone di essere utile agli operatori del settore culturale, corredato da un’appendice legislativa.
PROGETTO
I SAPERI DELLO SPETTACOLO 2015
Iniziativa promossa dalla Regione Puglia – Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo
in collaborazione con la Fondazione Paolo Grassi - Onlus
Per ulteriori informazioni:
comunicazione@fondazionepaolograssi.it