Quaderni della Fondazione Paolo Grassi – Materiali di Teatro
Direttore Scientifico Lamberto Trezzini
Numero 4 - Anno 2009
Schena Editore, € 18,00
Pubblicato in occasione del novantesimo anniversario della nascita di Paolo Grassi, il quarto numero dei Quaderni ha voluto dare spazio a un suo inedito riscoperto nell’Archivio della Fondazione (dal titolo “Dieci anni di teatro in Italia: 1969-1979”), affiancandolo ai lavori di: Dania Del Favero (“Un modello di prassi metodologica per la preservazione, il restauro e la valorizzazione del videotape”); Loreta Valerio (Lo spettacolo dal vivo in Puglia: il ruolo della Regione negli anni della Riforma federalista”); Chiara Gambino (“Sulle punte nello schermo. Note su danza, televisione e cultura”).
"[...] L’espressione dell’umanità più profonda attraverso le arti del palcoscenico rappresenta la realtà inconfutabile che fonda l'essere umano nel divenire della storia. Lo sforzo culturale sotteso a ogni opera d’arte, teatrale, musicale, cinematografica non può prescindere dalla concretezza dei rapporti umani. Ecco perché continuiamo a credere che chi opera in ambito culturale e, nello specifico, in quello teatrale, sempre più confuso nell’opinione di troppi con il mero intrattenimento, non possa prescindere dallo sviluppo reale e articolato delle situazioni concrete e quindi economico-politiche dei popoli. Il sottosviluppo nasce anzitutto dalla mancata risposta alle eterne domande dell’uomo e si radica in una disarmonia palese, quando la sete di potere e l'arrivismo dei potenti impedisce la consapevolezza dell'essere umano per salvaguardare interessi egoistici. Tali problemi, su cui il teatro ha sempre tentato di offrire spazi di riflessione, sono quindi più profondi rispetto alle classificazioni di comodo che si possono tracciare ponendo questioni di Nord e di Sud o di classificazioni ideologiche spartendo il mondo tra coloro che stanno dalla parte giusta e coloro che vengono relegati a quella sbagliata.
I Quaderni sono nati da un progetto preciso e non hanno mai abdicato alla realizzazione di un disegno marcatamente progettuale: vogliono collocarsi all'interno degli studi sullo spettacolo, dal vivo o riprodotto, vogliono porsi come apertura verso le riflessioni più vicine alla contemporaneità, vogliono costituire un comune banco di lavoro per i giovani studiosi che, nonostante tutto e lungi da poter essere insultati come parassiti o fannulloni, continuano a dedicare energie e speranze al mondo variegato del palcoscenico o dello schermo. Il proposito che ispira i Quaderni è quello di guardare all'interno del laboratorio dei “teatranti”, ai loro attrezzi di lavoro, alle loro tecniche, consapevoli che gli strumenti di studio e ricerca di oggi offrono nuove possibilità per capire e storicizzare appieno il valore intrinseco dello spettacolo e una cifra validissima per scoprirne altresì idealità e valori.
Questo numero dei Quaderni va in stampa nell’imminenza delle celebrazioni per i novant’anni dalla nascita di Paolo Grassi, la cui figura di uomo di teatro “integrale” sta improvvisamente vivendo una riscoperta e rivalutazione in tempi recenti, proprio mentre dalla parte che non vuol fare i conti con il fallimento della propria ideologia si mettono in campo proposte “liquidatorie” del teatro come servizio pubblico.
Per questo proponiamo in apertura uno scritto di Grassi risalente a trent’anni fa e rinvenuto nelle carte presenti nella sua biblioteca conservata presso la Fondazione a Martina Franca che tuttora rivela la sua grande attualità nelle riflessioni su dove il teatro italiano stesse andando e sull’esigenza di una legge per il teatro, ancora assente e che forse solo ora sembra poter vedere la luce.
Il saggio di Dania Del Favero sulla conservazione dell’opera d’arte in video fa riferimento alla novità, propria del Ventunesimo secolo, costituita dai cosiddetti “new media”, quali la fotografia, la radio, il film, i nuovi linguaggi elettronici e digitali. Quali nuovi mezzi tecnologici di espressione della contemporaneità, rileva l’Autrice, portano però con se la contraddizione di fondo di rimanere esposti, forse più delle forme d’arte più tradizionali, agli effetti di deterioramento portati dal tempo. Il saggio offre uno sguardo completo sulle tecniche di conservazione e sulla filosofia di fondo che ispira gli interventi.
Loreta Valerio, invece, affronta per la prima volta, dall’entrata in vigore della Legge Regionale n. 6 del 2004 e del successivo Regolamento di attuazione, la visione di sistema dello spettacolo in Puglia, una Regione fra le prime a dotarsi degli strumenti atti a dar vita ad una vera e propria politica culturale attraverso lo spettacolo. Non estranea alla trattazione è anche la prospettiva aperta dalle riforme in senso federalista e al ruolo che in campo culturale potranno svolgere le Regioni.
Infine Chiara Gambino analizza approfonditamente le relazioni fra la danza e lo strumento televisivo, attraverso il quale, forse più che le altre arti del palcoscenico, “l’arte più effimera e preziosa del mondo” trova un nuovo medium di affermazione nella comunicazione e nella stessa creazione."
Estratto dall'Introduzione di Gennaro Carrieri, Direttore della Fondazione Paolo Grassi.
QUANDO: Numero 4 - Anno 2009