La musica "sovietica" tra conformismo e arte
Sabato 25 marzo 2023 alle ore 18.30 prosegue la rassegna concertistica organizzata dal Centro Artistico Musicale Paolo Grassi con una delle più apprezzate virtuose della tastiera, Varvara Nepomnyashchaya, pluripremiata in tanti fra i maggiori concorsi internazionali e con già all’attivo importanti produzioni discografiche, che eseguirà nel nostro Auditorium un programma incentrato sui compositori della scuola sovietica, dalle esistenze tormentate dal regime: a composizioni di Weinberg e Zaderatskiy seguiranno i 24 Preludi Op. 34 di Shostakovich.
Il concerto sarà preceduto da una conversazione introduttiva dal titolo La musica “sovietica” tra conformismo e arte a cura della Dott.ssa Anna Ficarella, Docente del Conservatorio “Pergolesi” di Fermo e dell’Università di Colonia.
Parlare della musica sovietica, significa parlare di produzione musicale e di artisti che hanno operato in Unione Sovietica tra il 1917 al 1991, ovvero tra la rivoluzione bolscevica che nel 1917 condusse alla fine dell’impero zarista e la dissoluzione dell’Unione sovietica a seguito della caduta del muro di Berlino e dei regimi comunisti. Naturalmente è possibile individuare una periodizzazione all’interno di questa lunga era, in cui il ruolo dell’arte e della musica nella società sovietica ha risentito dei mutevoli orientamenti nella politica culturale del regime. Secondo una visione a lungo diffusa negli studi storico-culturali di tradizione occidentale, la vita artistica e ‘spirituale’ in Unione sovietica corrispondeva a quel dualismo fondamentale che riguardava tutti gli ambiti della società: il dualismo tra i ‘dissidenti’ e i ‘conformisti’ nei confronti di un regime che soprattutto con Stalin divenne una forma di totalitarismo sanguinario.
Rispetto alle esigenze ideologiche imposte a tutti gli artisti, che dovevano produrre un’arte facilmente comprensibile, priva di sperimentalismi, capace di esprimere la forza dell’ideologia sovietica, alcuni compositori trovarono una propria strada quasi filosofica per sopravvivere nella visione del mondo sovietica che nessuno di loro in privato condivideva. Quale fu questa strada? Probabilmente quella di una sorta di commento indiretto, un’analisi a livello profondo della visione materialistica del mondo sovietico, cui contrapponevano una sorta di esistenzialismo, un contrappeso anche psicologico alla pressione dello Stato sovietico.
Certo è che la biografia e la produzione musicale di compositori come quelli in programma nel concerto del prossimo 25 marzo dimostra come fosse molto labile il confine tra dissidenza e conformismo, quanto fosse difficile esprimere la propria creatività rispetto ad una censura onnipresente, eppure quanto le contraddizioni e le limitazioni cui gli artisti furono sottoposti, in alcuni casi vere persecuzioni, potessero sublimarsi all’opposto in creatività.
Il seminario rientra nel progetto di formazione del pubblico "Accademia dell'ascoltatore 2023" promosso dalla Fondazione Paolo Grassi con il supporto del TPP per sostenere e sviluppare la diffusione della cultura teatrale e musicale in Puglia e per stimolare la formazione di nuove tipologie di pubblico creando occasioni di scambio e di confronto dedicate in particolar modo alle giovani generazioni. “OPERAZIONE FINANZIATA A VALERE SUL FSC 2014-2020 – PATTO PER LA PUGLIA – ASSE DI INTERVENTO IV - INTERVENTI PER LA TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI E PER LA PROMOZIONE DEL PATRIMONIO IMMATERIALE”.
PROGRAMMA DEL CONCERTO:
Lullaby for Piano, Oр. 1 di Mieczysław Weinberg
Sonate no 3 di Mieczysław Weinberg
Children’s notebook op 16 di Mieczysław Weinberg
Two preludes & fugues di Vsevolod Zaderatsky
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24 Preludes op. 34 di Dmitri Shostakovich
Ingresso a pagamento. Biglietto unico € 5,00 (+10% di prevendita)
VARVARA NEPOMNYASHCHAYA
Nata a Mosca nel 1983. Dopo aver studiato per undici anni con Lidija Grigorieva alla Russian Gnessin Academy of Music, viene ammessa nella classe di Mikhail Voskresensky al Conservatorio Tchaikovsky di Mosca. Nel 2011 ha proseguito gli studi con Evgeni Koroliov al’Università di Amburgo. Varvara ha vinto numerosi premi e borse di studio già in tenera età. Nel 2006 si è aggiudicata il Secondo Premio al Concorso J.S. Bach di Lipsia,nel 2008 il Secondo Premio al Nagoya Piano Competition, nel 2009 il Terzo Premio al Bremen Piano Competition, nel 2011 il Terzo Premio alla Svetislav Stancic Competition di Zagabria e il Terzo Premio alla sessantatreesima edizione della Prague Spring Competition. Nel 2012 Varvara vince il Primo Premio al Concorso Internazionale Géza Anda di Zurigo. La giuria le assegna anche il Mozart Prize ed inoltre riceve il Premio del Pubblico per l’esecuzione del Terzo Concerto per pianoforte di Beethoven, che esegue accompagnata dalla Zurich Tonhalle Orchestra diretta da David Zinman. Per molti anni Varvara si è esibita in patria e all’estero come solista con numerose orchestre sia sinfoniche sia da Camera.
Ha tenuto concerti in Russia, Germania, Francia, Polonia, Italia, Grecia, Austria, Giappone e Svizzera. Numerosi altri concerti sono programmati per lei a seguito della sua vittoria al Concorso Géza Anda, tra i quali citiamo quello con l’Orchestra della Svizzera Italiana, la Zurich Chamber Orchestra, la Vienna Chamber Orchestra e la Schaffhausen Sinfonietta. Nel periodo in cui studiava al Conservatorio di Mosca si è dedicata con passione allo studio della Musica da Camera con Alexander Bonduryansky. Varvara ha ricevuto insegnamento e incoraggiamento da famosi insegnanti e pianisti quali Vladimir Krainev, Karl-Heinz Kämmerling, Dmitry Bashkirov e Andrzej Jasinski. Dal 2011 è insegnante a contratto presso la Hamburg University of Music and Theatre.
QUANDO: Sabato 25 marzo 2023, ore 18.30 - Auditorium della Fondazione Paolo Grassi